venerdì 27 gennaio 2012

26 gennaio 2012 : cronaca di lotta


Colgo  l'occasione per mettervi al corrente di quanto accaduto ieri, 26 gennaio.
Nel nostro Paese, e purtroppo anche nel nostro territorio, l'erosione dei posti di lavoro sta generando povertà, disperazione, cancellazione dei diritti e della dignità dei lavoratori e gravissime tensioni sociali.
Ieri, per l'ennesima volta, ero insieme ai miei ex compagni di fabbrica, sul piazzale di Viale Piemonte. Per l'ennesina volta, però contento ed orgoglioso di poter dare un contributo, già pagato a caro prezzo da dipendente in quell'azienda, a quei lavoratori, con i quali ho affrontato discussioni sindacali e politiche, non sempre condivise, ma con i quali ho condiviso sempre emozioni, volontà di lotta, coraggio e solidarietà. Queste ultime “irrazionali” e private sensazioni possono essere recepite solo da chi ha vissuto quest'esperienza, altri ....sono lontani milioni di anni luce !
Ieri, un nostro Compagno è stato tradotto con forza da quattro Carabinieri nella caserma di Magenta e trattenuto per circa due ore. E' stato poi rilasciato “a piede libero” e denunciato per resistenza ( e crediamo anche, secondo la versione dei Carabinieri, per altri reati ) a Pubblico Ufficiale. Stessa denuncia, che è stata estesa al sottoscritto e a un'altra dozzina di lavoratori. Tutti siamo stati invitati a nominare un Avvocato !
I Compagni, quelli di lotta, quelli che si battono contro le ingiustizie, contro le omofobie, contro le mafie, contro il razzismo, contro la chiusura delle fabbriche, contro i furbetti del quartiere, contro le grosse imprese finanziare, contro la cancellazione dei diritti dei lavoratori, contro chi ruba nella sanità pubblica, contro chi vorrebbe solo una scuola privata, contro chi distrugge l'ambiente, questi
( chiamateli come volete : compagni, amici, cittadini, etc. ) sono solo persone per-bene e non vanno mai lasciate sole. Allora siamo andati a riprendere il nostro Compagno ( ormai in caserma da due ore ) ed abbiamo chiesto le motivazioni del fermo e l'immediato rilascio. Cosa che è stato fatta ma con la grave distinzione dell'attribuzione “ del piede libero”. Il Maresciallo in servizio, ci ha comunicato che a seguito delle tensioni avvenute in Viale Piemonte, ben due Carabinieri hanno dovuto recarsi al pronto soccorso di Magenta per traumi, a loro dire, causati durante l'ingresso dei lavoratori nella loro fabbrica.
Allora, avete ben capito, una dozzina di lavoratori sono stati denunciati, dopo essere tenuti chiusi all'interno dello stabilimento ed identificati, ( dovranno affrontare un processo penale ! ), perchè ancora una volta, hanno cercato di proteggere la loro fabbrica e la salute dei cittadini, dopo esposti e segnalazioni alla Procura della Repubblica, agli stessi Carabinieri, alla Polizia Locale, all'ARPA, all'ASL, attraverso i quali si denunciava, non solo lo smantellamento dello stabilimento in luogo della “messa in sicurezza” concordata nelle sedi istituzionali, ma si denunciava anche la concreta possibilità di danni irreversibili, che uno smantellamento impianti, con la rimozione incontrollata di amianto e di altre sostanze tossiche, stava provocando all'ambiente. ( Si legge dal report effettuato, su nostra richiesta, dalla Polizia Locale di Magenta , protocollo 1759 : “ punto 3 - < presenza di fusti contenenti liquidi, privi di etichettatura a norma di legge .
Punto 4 - < presenza in locale chiuso n. 31 fusti di proprietà del curatore fallimentare contenenti sostanze coloranti.
All'atto del sopralluogo il sig. Allegrina dichiarava che le cisterne interrate contengono tuttora circa 40.000 litri di acetone e che era stata rilevata la presenza di amianto, in aree non risultanti dall'ultima mappatura, nella parte retrostante i pannelli in legno nell'area filatura. )

Ma è mai possibile che in questo strano Paese che è l'Italia devono essere i lavoratori a proporsi come tutori della legalità e dell'ambiente, e per poter far questo sono contrastati proprio dalle forze dell'ordine, che, sono invece preposti per tale impiego. L'assurdo è poi che le forze dell'ordine si trovano costrette a difendere gli interessi di veri e propri farabutti !
Il Maresciallo dei Carabinieri in servizio risponde, a precisa domanda, di aver applicato la legge nella stessa misura che a commettere il reato di “resistenza a pubblico ufficiale” fosse stato, un mafioso piuttosto che uno spacciatore o delinquente comune. Non solo, udivamo dalla camera adiacente, al momento del rilascio del nostro Compagno che un carabiniere, ma solo uno (siamo certi che è una posizione individuale) lo invitava a non ascoltare “quello li che è fuori”. L'allusione alla mia persona ed al “pericoloso” comunista che è in me era chiarissima !
Storie di Marescialli insomma, come quella che ascolto in questo momento, mentre scrivo : tre marescialli della G.d.F. vengono arrestati a Milano da colleghi per-bene.
Non c'è niente da fare ! Dividiamo l'umanità in persone “per-bene” e in persone “per-male”, come diceva Eduardo, e staremo tutti meglio !!!
Siamo certi, infine, che anche in questa storia di Novaceta la verità verrà fuori. Che le persone per-bene verranno rivalutate e che le Istituzioni locali manterranno le promesse fatte in merito all'occupazione dei lavoratori di Novaceta e Renò de' Medici .
Restiamo un po' più preoccupati per l'autoattribuzione di partecipazione alla lotta dei lavoratori Novaceta e Renò de' Medici di tutti coloro i quali il piazzale di Viale Piemonte non l'hanno mai visto !
Ciao a tutte / i ...per non dimenticare !
Mario

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