domenica 29 luglio 2012

NOVACETA - STORIA DI UN DELITTO PERFETTO

La brutta e triste notizia che non avremmo mai voluto dare è quella che il 23.07.12 dopo 58 anni di gloriosa storia  si chiude l'era NOVACETA, azienda leader  nella produzione di filo di acetato di cellulosa, leader assoluto in Europa, e fra le più importanti del pianeta, dove al termine di questo blog includeremo un video che in appena 12 minuti vi farà capire chi era la nostra azienda, e la testimonianza visiva del suo valore.
Azienda che ha dato lustro alla nostra Nazione, alla nostra regione e alla città di Magenta, dove migliaia di operai hanno lavorato e dove si sono alternati  in questi lunghissimi anni. Dopo 4 anni di lunga agonia, di false intenzioni, di intrallazzi, di becera macelleria messicana, qualcuno ha deciso di "staccare la spina" che teneva ancora in vita questa nostra fabbrica!! Per chi non conoscesse le nostre vicende, le nostre storie, potrebbe pensare che la crisi internazionale, o un prodotto di bassa qualità, possa essere la causa della sua chiusura. FALSO, niente di più FALSO!!! La vera causa di questo "crimine", la vera storia della chiusura della "nostra" fabbrica, va ricercata e individuata in una scellerata tentata speculazione ( i terreni 220.000 m2 ), che avrebbe prodotto circa 600- 700 milioni di euro"!!! Sull'area dal 2003, anno di fuori uscita del gruppo SNIA fibre cui Novaceta  ( quotata in borsa ) faceva parte, si alterneranno palazzinari-speculatori di vario genere. Novaceta sarà passata di mano in mano, dalla famiglia Cimatti immobbiliaristi, all'Agenzia Immobiliare Città di Magenta, a quel "galantuomo" di Lettieri ( il buon "samaritano" ), alla grande banca Unicredit. Tutti passaggi come noterete che porteranno "il sorcio in bocca al gatto", in soli 5 anni. Le nostre  non sono illazioni o semplici provocazioni; la PROCURA di Milano sta indagando su questi "illeciti", grazie ad un esposto presentato da noi lavoratori nel giugno del 2009. Allora la domanda sorge spontanea; si poteva sacrificare una grande azienda e con lei oltre 220 famiglie ( circa 700 persone di nucleo familiare ) in nome del dio denaro e di una speculazione selvaggia? La risposta purtroppo è SI. Si nella società che abbiamo costruito e nelle regole che ci eravamo dettate  e in cui viviamo, i valori, i principi, i diritti costituzionali non esistono più, tutto quello che di democratico avevamo non è rimasto più niente. I più "forti" ( gli "avvoltoi", le "iene","le carogne" ), oggi hanno avuto la meglio, possono decidere tranquillamente e purtroppo impunemente delle nostre sorti, delle nostre vite, del nostro FUTURO e della nostra dignità!!! 
La GIUSTIZIA, questo importantissimo organo di controllo che dovrebbe dare la caccia a questi "predatori", troppo impegnata, sembra non essere più  in grado di fare fronte a questi lestofanti-criminali e di non esser più capace di arginare questa emorragia, questo malaffare che ci sta  spingendo nel baratro, da dove la nostra "civiltà"non saprà più uscirne viva!!! Il grido di rabbia, il grido di dolore che proviamo dentro è inimmagginabile, indescrivibile e assistere impotenti a questo scempio, ci ha distrutto la vita!! Stanno facendo di noi solo carne da macello!!! Questo nostro stato non è più il luogo dove si possa vivere dignitosamente. Oggi vige la regola del più forte, la regola della prevaricazione e che ne ha  la facoltà pure di decidere cosa farne della tua vita. C'è una similitudine in tutto questo con un'altra realtà altrettanto grave, il cancro-mafia. Questa organizzazzione a delinquere ha sempre agito con questa logica, con questa crudeltà. Il suo primo obbiettivo, il suo primo regolamento, è quello di impadronirsi del territorio; il secondo di piazzare i suoi "picciotti" ovunque e dettarne ( ahimè ) le regole, le condizioni, e "PIEGARE AD OGNI COSTO", tutti quegli uomini liberi che la pensano diversamente. Questo oggi è il nostro stato, dove una classe di "politici- legislatori", incapaci, inietti e inconsistenti non è in grado neanche di farsi la pipì nemmeno sulle scarpe e non sa mettere un argine a questi problemi. Triste, squallido, deprimente. La domanda è; come mai la democrazia e il diritto non esistono più nel nostro Stato? Se pensiamo che nel secolo scorso ci sono state centinai di migliaia di "PERSONE, DI EROI" che hanno offerto la loro vita e che si sono sacrificati e fatti squartare  per rendere la libertà a questo nostro paese, come si può immaginare che questi "politici", questi italiani così incapaci di risolvere i problemi anche di  vita quotidiana, siano gli eredi, i posteri di quei valorosi EROI? E se queste anime potessero materializzarsi fisicamente, con quale coraggio potremmo guardarli negli occhi e addurre a delle scuse? Crediamo che la vergogna e l'umiliazione sarebbe talmente tanta che solo all'inferno e consci di questo, potremmo trovare rifugio dove espiare le nostre colpe. Crediamo che non ci sia una risposta razionale, logica, che possa spiegarci  tutto questo. Forse è nell'irrazionale, nella follia, nella coscienza ( se ancora esiste ) che è dentro ognuno di noi che la troveremo, e dove ognuno di noi dovrebbe fare i conti con se stesso per quel poco o niente che ha saputo fare, per dare un contributo a questa nostra società!!
La Novaceta come dicevamo non esiste più. Come obbiettivo principale che ci eravamo prefissi, era quello di salvare questa fabbrica; abbiamo in questi due anni e mezzo cullato l'illusione di poterci ritornare a lavorare, a continuare a svolgere la specializzazzione che avevamo imparato con tanto sudore, con tanta abnegazione al lavoro, che ci rendeva orgogliosi di fare parte di questa grande famiglia. Ma ahimè abbiamo purtroppo fallito nel tentativo, hanno vinto i più "forti", le canaglie. Ha vinto la logica dei numeri, la logica del profitto ad ogni costo. L'utile, il profitto, la speculazione davanti a qualsiasi realtà che sia persona o cosa non ha importanza, costi quel che costi.  
Chiudiamo qui per non cadere nel tranello di salire sullo scranno ed erigerci a giudici per  fare la morale e la patenalità agli altri anche se la tentazione è forte e le cose da dire sarebbero ancora         t a n t i s s i m e.
Un "saluto" sprezzante e  ironico va a tutti gli operai del magentino e non, che hanno lavorato e che si sono alternati in questa fabbrica in questi lunghissimi anni di storia NOVACETA, che non hanno ritenuto opportuno di appoggiare una lotta che avrebbe potuto salvare quella che un giorno fu la loro fonte di vita, di guadagno, permettendo loro di comprarsi delle case, crearsi delle famiglie in cui crescere dei figli, poterli mantenere a scuola, insomma da potergli creare un futuro. 
Degli avvoltoi, parassiti ex direttori esperti in chiusura di fabbriche ed operai senza scrupolo ( sono stati più bravi e in grado di fottere pure Giuda! ), di "sindacalisti" alla giornata, stile Don Chisciotte e Sancio Pansa, abbiamo già detto in precedenti blog, basta e avanza, perché la nausea è tanta.
Volutamente e per ultimo  vogliamo ringraziare tutti i colleghi ( ex? ) che hanno lottato al nostro fianco e con cui abbiamo condiviso tante battaglie e rischiato di prendere tante di quelle legnate e denunce. Grazie anche alla C.U.B., il nostro sindacato che ci ha difeso e rappresentato in questa lotta senza quartiere .
Un ringraziamento particolare va soprattutto agli amici magentini ( non tantissimi, ma eccezionali!!! ), agli amici giornalisti di stampa e di televisione, a chi ha scritto anche un libro, a chi ha scritto delle tesi, ai veri POLITICI, che ci hanno circondato con il loro sostegno, il loro calore e il loro affetto e che hanno creduto nel PRESIDIO e nelle nostre lotte.
Per non fare una graduatoria e rischiare di dimenticare qualcuno, volutamente non abbiamo menzionato nessuno con nome e cognome, preferiamo che ognuno di loro, ognuno di questi super amici si identifichi da solo per quello e quanto ci ha saputo dare.  Senza di voi, senza questi meravigliosio compagni di vita non avremmo potuto e saputo fare tutta questa lunga strada. Grazie, grazie di cuore per tutto quello che avete saputo regalarci, onore a voi al vostro coraggio e alla vostra lealtà di uomini liberi!!

P.S.
Questo comunicato per chi avesse frainteso, è stato fatto solo per rendere onore e merito a quella grande azienda che fu la NOVACETA, al suo prestigio internazionale ed ai suoi 58 anni di gloriosa storia.
Il presidio proseguirà con la sua lotta, e continuerà il percorso che ha intrapreso in quel lontano e  freddo lunedi del 14 dicembre 2009.                                                              
                                       C.M.D.L.             PRESIDIO              C.U.B. 





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martedì 24 luglio 2012

COMUNICATO SINDACALE DELLA C.U.B.

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 IL 30.07.12 SI SVOLGERA' AL PRESIDIO NOVACETA UNA  ASSEMBLEA GENERALE                                                                                                                              ORE 18.00


O.D.G.

-  SITUAZIONE NOVACETA

-  FIRMA ACCORDO DI PROGRAMMA

-  INIZIATIVE PER LA SUA ATTUAZIONE



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                                                                                      IL PRESIDIO

giovedì 5 luglio 2012

COMUNICATO SINDACALE DELLA C.U.B. 04.07.12


OGGI ALLE ORE 16.00 SI E' SVOLTO  L'INCONTRO TRA L'ASSESSORE DEL NERO E LE OO.S. RIGUARDO LA SITUAZIONE NOVACETA. NELL'INCONTRO SI SONO TRATTATI PRINCIPALMENTE 2 TEMI: IL PRIMO STRETTAMENTE COLLEGATO AL SECONDO, CIOE' IL GIORNO 22 LUGLIO SCADONO I PRIMI 6 MESI DI CASSA IN DEROGA E SE NON  VERRA' RIPROPOSTA PARTIRA' LA MOBILITA' PER TUTTI I 135 LAVORATORI IL 22 LUGLIO.
LA SECONDA E' LEGATA AL FATTO CHE COMUNE PROVINCIA E REGIONE IL 4 GIUGNO HANNO FIRMATO UN "PROTOCOLLO DI INTESA" IN CUI LE ISTITUZIONI SI IMPEGNANO A FAVORIRE, SECONDO LE RISPETTIVE COMPETENZE, L'OCCUPAZIONE NELL'AREA NOVACETA. INOLTRE E' IN "COSTRUZIONE" UN DOCUMENTO TRA UNICREDIT E ISTITUZIONI, IN CUI E' PRESENTE UN IMPEGNO SIA PUR MINIMO NELLA POSSIBILITA' DI UTILIZZO DI UNA DECINA DI CASSA INTEGRATI PER LO SMANTELLAMENTO E BONIFICA AREA. IL DOCUMENTO E' IN "COSTRUZIONE" E SARA' PRONTO PER LA PROSSIMA SETTIMANA. L'ASSESSORE DEL NERO HA RIBADITO CHE SI IMPEGNERA' SINCERAMENTE NEL TENTARE DI PORTARE AVANTI LA QUESTIONE NOVACETA ALLA REGIONE.
                                                                                   GIOVANNI CIPPO


P.S.
SE NON PRIMA, NELLA SETTIMANA TRA IL 16 E IL 20 SI TERRA' UNA ASSEMBLEA GENERALE. 
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LE FOTO CHE SCORRONO SOTTO RISALGONO ALL'INIZIO DELL'ANNO E TESTIMONIANO   LO SCIACALLAGGIO EFFETTUATO E PERPETRATO, DA QUESTI "PALAZZINARI-SPECULATORI-BANCARI-ROTTAMATORI IN CRAVATTA" CHE HANNO DISTRUTTO LA NOSTRA FABBRICA. QUELLO CHE VOGLIAMO DENUNCIARE AI QUATTRO VENTI, E' LA  VERGOGNOSA INDIFFERENZA DI MOLTISSIMI COLLEGHI CHE CON LA LORO INDIRETTA COMPLICITA' HA FATTO SI CHE "L'OPERA DI DISTRUZIONE" DELLA NOVACETA SI REALIZZASSE!!!!!
TROPPI "IMPEGNI" IMPEDIVA A QUESTI COLLEGHI DI ESSERE AL NOSTRO FIANCO. FORSE LA PAURA DI "CONDIVIDERE" QUALCHE MANGANELLATA, O IL RISCHIO DI PRENDERE QUALCHE DENUNCIA, O LA VIGLIACCHERIA PURA, HA IMPEDITO DI DIFENDERE CIO' CHE CI APPARTENEVA, CHE CI PERMETTEVA DI VIVERE CON DIGNITA'!!!
DOVREMMO AVERE SOLO VERGOGNA DI TUTTO QUESTO, ED ESPIARE NELL'OSCURITA' LE NOSTRE "COLPE" ED AVERE VERGOGNA DELLA NOSTRA "PURA VIGLIACCHERIA"!!!!
SAREBBE STATO PIU' DIGNITOSO LOTTARE PER DIFENDERE QUELLA CHE ERA LA NOSTRA NOSTRA FABBRICA, LA NOSTRA VITA. QUESTA FABBRICA SI "POTEVA SALVARE" SE TUTTI I 200 OPERAI SI SAREBBERO UNITI ALLA NOSTRA LOTTA. DA QUEI CANCELLI NON SAREBBE USCITO UN SOLO BULLONE, UN SOLO CAMION, SE TUTTI SI FOSSERO UNITI A NOI . MA NON E' STATO COSI', VUOI PER INTERESSI DI "BOTTEGA", VUOI PER STRISCIANTE SERVILISMO, LA MAGGIOR PARTE DEI NOSTRI COLLEGHI HA PREFERITO VIVERE, OZIARE ED ACCONTENTARSI DI QUELLA MISERIA CHE E' LA CASSA INTEGRAZIONE ( CIOE' VIVERE DI ASSISTENZIALISMO), E COME SE TUTTO QUESTO NON BASTASSE, ASSISTIAMO AD UN ISTERISMO COLLETTIVO PER UN NON RINNOVO, PERCHE' NON CI SONO PIU' I PRESUPPOSTI DI AVERE ULTERIORI  SEI MESI DI CASSA.
NON SIAMO DEGNI NEANCHE DI STARE NEL PURGATORIO DANTESCO, SIAMO SOLO DEGNI DI PAGARE E DI ESPIARE LE NOSTRE COLPE SOLO ALL'INFERNO!!!!!!

                                                                                     IL PRESIDIO